domenica 29 maggio 2011

My Week's Reading (8)


Nuovo appuntamento con My Week's Readings
La mia laurea si avvicina, e il tempo per leggere è sempre meno...Questa settimana un sola, un po' deludente, lettura...=(

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La detective. Passeggiata nel vuoto
Y. S. Lee




RECENSIONE 
Ormai è una regola: i romanzi di questa serie devono sempre avere un finale deprimente. Peccato però che di brutto, in questo libro, non ci fosse solo il finale!
Decisamente più noioso rispetto al primo: poco accattivante il mistery di sottofondo e decisamente poco appassionanti i sotterfugi dei due protagonisti. Noia noia noia!

CONSIGLIATO: ni


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E con questa puntata si chiude, almeno per i prossimi due mesi (forse anche tre), la rubrica My Week's Readings!
Ebbene si, la laurea è sempre più prossima e ormai non ho più il tempo né di leggere né di aggiornare con regolarità il blog =(
La rubrica riaprirà molto probabilmente a settembre, o magari anche prima! ^^
A presto, e buone letture a tutti!!

sabato 28 maggio 2011

In my Mailbox (17)


Nuovo appuntamento con In My Mailbox
Questa settimana un solo acquisto: poco tempo e portafogli vuoto fanno brutti scherzi!! XD


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E' da qualche anno che ho in mente di leggere Piccolo mondo antico. L'altro giorno al Libraccio ho visto questa edizione così carina, rilegata un po' all'antica, e non ho potuto resistere!!

Piccolo mondo antico
Antonio Fogazzaro

Editore: BUR
Pagine: 405, rilegato
Prezzo: 12,00 € 

"Piccolo mondo antico" è il romanzo del l'inquietudine. Non solo l'inquietudine politica degli anni risorgimentali, tra le delusioni del 1848 e la riscossa del 1859, ma anche l'inquietudine morale e religiosa di una nazione travagliata, disorientata da un processo di unificazione tanto tardivo quanto repentino. Così i protagonisti del racconto, Franco e Luisa, sono gli interpreti straordinariamente moderni di questa lotta d'anime: le loro vicende hanno avvinto subito migliaia di lettori, facendo del romanzo il primo grande bestseller italiano, e ancora oggi scavano nei conflitti morali di una nazione tutt'altro che pacificata. Prefazione di Ernesto Galli della Loggia.


E voi, avete fatto qualche acquisto??



mercoledì 25 maggio 2011

RECENSIONE:
"Break - Ossa rotte" di Hannah Moskowitz





Break è un romanzo complesso, duro, affilato. Il protagonista è Jonah, un ragazzo di 17 anni che si ritrova a dover affrontare ogni giorno una serie di difficoltà legate al suo ambito familiare. Una premessa sicuramente non incoraggiante, che lo spinge ad intraprendere una strada decisamente particolare: l’autolesionismo.
Uno dopo l’altro, Jonah comincia a rompere tutte le ossa del suo corpo in un ragionamento preciso e implacabile: il tentativo di temprare la sua mente attraverso il suo corpo.
Seguendo la strada del “ciò che non ti uccide ti rende più forte” Jonah sperimenta dunque il dolore, trasformando questa macabra pratica in un’attività da condividere con la sua amica Naomi che, come se non bastasse, riprende le sue “imprese”.

Per valutare questo romanzo devo fare un piccolo ragionamento di fondo: dunque, questo libro è stato inserito in una collana di young adult, alla pari di libri come Promessi vampiri e Angel. Una collana che, del resto, aveva già visto la pubblicazione di Wintergirls, romanzo incentrato sui problemi dell’anoressia.
Personalmente ritengo che il target di riferimento di un libro young adult sia da individuare in una fascia tra i 13 e i 22-23 anni. 
Devo dire che a quell’età (ovvero tra i 13 e i 23 anni) non avrei mai e poi mai letto un libro che parlasse di autolesionismo! Del resto, pure ora, a 25 suonati, ho fatto un po’ fatica a digerire questo romanzo. Perché, con tutto l’impegno che c’ho messo, non sono proprio riuscita ad immedesimarmi nel protagonista!

Nonostante l’utilizzo della prima in prima persona singolare, nonostante il taglio introspettivo e nonostante il  linguaggio sciolto e scorrevole …non si può proprio definire semplice lasciarsi catturare da questo romanzo.
Insomma, non posso proprio entrare nella mente di un ragazzino di 17 anni che, tanto per aggiungere disgrazia alle disgrazie, si dà ad un autolesionismo così estremo! Proprio non ci riesco.
E meno ancora ci sarei riuscita all’età in cui mi potevo definire una “young adult”!
Insomma, con tutti i meriti che può avere questo libro, credo che pubblicarlo qui, ora, e per un pubblico così giovane…forse è stato osare troppo.