giovedì 19 luglio 2012

RECENSIONE
Il giardino degli incontri segreti, di Lucinda Riley



Il giardino degli incontri segreti
Lucinda Riley


Editore: Giunti
Pagine: 624, brossura
Prezzo: 9,90 


LA TRAMA

Da bambina Julia Forrester ha trascorso molte ore felici nell'incantevole tenuta di Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare ed esotiche di fiori. Quando un terribile incidente sconvolge la sua vita, Julia, ormai bella e affermata pianista, torna istintivamente nei luoghi della sua infanzia, nella speranza che la aiutino a capire che direzione prendere, come è avvenuto in passato. Da poco, la tenuta di Wharton Park è stata rilevata dall'affascinante e ribelle Kit Crawford, che durante i lavori di ristrutturazione ha trovato un diario datato 1940, forse appartenuto al nonno di Julia. E mentre con l'avanzare dell'inverno la tensione tra Julia e Kit cresce di ora in ora, Julia si rivolge alla nonna Elsie per scoprire quale verità si nasconda dietro quelle pagine annotate. Ed è così che un terribile segreto sepolto per anni viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park e che è destinato a cambiare per sempre anche la vita di Julia. 

LA RECENSIONE


Il primo pensiero, già solo nel leggere la trama di questo libro, è stato: "Questa storia mi suona familiare".
1) una donna dall'infanzia felice, trascorsa in una grande tenuta immersa nel verde
2) un affascinante ereditiero, chiaramente misterioso e  ribelle (che se non sono stronzi non ci piacciono)
3) un mistero che ha a che fare con gli antenati dei due protagonisti e, ovviamente... 
4) l'incontrollabile desiderio di saperne di più.
 Insomma, tutti ingredienti piuttosto semplici per un romanzo d'amore. Come dire che una torta di fa con farina, uova e zucchero.

Le 600 e passa pagine ti fanno però sperare che, al di là di una trama piuttosto ordinaria, vi sia qualcosa di più.
C'è da ammettere infatti che gli ingredienti principali sono amalgamati con dettagli ben conditi, approfonditi e studiati per rafforzare l'idea di base (che proprio ne aveva bisogno).
L'atmosfera fiabesca dell'Inghilterra delle magioni e dei cottage si mischia infatti al fascino di profumi esotici, portati dal lontano medio Oriente grazie a delle meravigliose e rarissime orchidee.
L'ambientazione è dunque perfetta: la versione più solare e meno inquietante di "Il giardino dei segreti" di Kate Morton ci accompagna per tutte le 600 pagine del romanzo, trasportandoci in scenari da sogno.

Meno convincente è invece il background dei protagonisti: non pervenuto quello di lui; ai limiti delle peggiori telenovela sudamericane quello di lei.
Ovviamente i due si dimenticano completamente del proprio passato nel momento stesso in cui si conoscono: per lui non è difficile, dato che pare non avere un grande spessore psicologico; per lei la cosa risulta un po' più artificiosa dato che la morte del proprio marito e del proprio figlio non è, nella norma, una cosa che si possa superare in pochi mesi...
Ma tant'è, tra i due scatta subito la scintilla, ed è evidente fin da subito che tutta la storia girerà intorno al loro innamoramento.

Ma allora perché condire il tutto con dettaglio incredibilmente lunghi e laboriosi che, una volta appurata la natura "rosa" del romanzo, paiono messi lì solo per allungare un po' e differenziarsi dagli Harmony che, si sa, viaggiano sulle 250 / 300 pagine?
Forse perché, come ha scritto Stefania Bertola nel suo ultimo e geniale libro "Romanzo rosa", questo è quel genere di romanzo rosa che vuole fare un po' l'intellettuale. 
Ma se lo analizziamo e lo sezioniamo un po', scopriamo che sotto tutti quei capitoli lenti e descrittivi, c'è una trama piuttosto ordinaria, pensata per chi si accontenta (o forse semplicemente vuole accontentarsi) di storie semplici, che non escano troppo dal seminato delle più radicate commedie d'amore.

Per chi cerca quel genere di lettura questo è il libro perfetto. E' per questo che le stelle sono diventate tre, dalle due iniziali che gli avevo mentalmente attribuito. Perché è un po' come per "Lasciami volare" di Alyson Noel, che molti hanno criticato per quella leggerezza che molti avevano percepito come stupidità e che invece a me aveva ispirato subito un'estrema simpatia.
Forse, quindi, è solo una questione di empatia. 
Le storie più semplici hanno il potere di farti innervosire per la loro banalità o di farti innamorare per la loro purezza e ingenuità. Questione di empatia.

E anche se tra me e questo romanzo la scintilla non è scattata, non mi sento di sconsigliarlo a priori. Per chi ama gli Harmony è il libro perfetto. Per chi cerca qualcosa di più consiglio "Il giardino dei segreti" di Kate Morton.


2 commenti:

  1. "Per chi ama gli Harmony è il libro perfetto"... meno male che ho letto la tua recensione, così lo salto a piè pari '^^
    p.s: sono l'ex "lettrice irriverente", ho cambiato indirizzo e nome blog... ma sono sempre io ^^

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