di E' uscito l'altroieri, mercoledì 24 novembre, questo nuovo romanzo della Elliot, dal titolo inquietante ma dalla copertina stupenda!
Intrigantissima è la trama, che sembra accostare con umorismo il tema della morte con quello dell'amore e delle differenze culturali.
Editore: Elliot
TramaEditore: Elliot
Pagine: 256, brossura
Prezzo: 16,00 €
Desirée si reca regolarmente alla tomba del marito, che ha avuto il cattivo gusto di morire troppo giovane. Bibliotecaria e cittadina, vive in un appartamento tutto bianco, con mobili di design, pieno di libri. Al cimitero incontra spesso un tipo che si prende cura della tomba accanto, realizzata con cattivo gusto, piena di angeli e decorazioni in marmo e circondata da una vegetazione strabordante. Il tipo si chiama Benny, il quale, dopo la morte della madre, vive solo nella fattoria di famiglia con ventiquattro mucche da latte e cerca di cavarsela come può, aiutato dal buonsenso paesano e da una gran dose di autoironia. Ogni volta che la incontra, è esasperato dalla vicina di cimitero, con quel berretto di feltro in testa e il piccolo taccuino di poesie sempre dietro. Un giorno però, un sorriso appare contemporaneamente sulle loro labbra, lasciandoli piuttosto turbati. È solo l'inizio di una passione bizzarra e sfrenata. Con romanticismo e humour, questo romanzo d'amore affronta una questione molto seria: cosa succede quando due culture completamente diverse si incontrano?
Incipit
Da me vi conviene stare alla larga!
Una donna sola, affranta, con una vita sentimentale senza dubbio strana. Chi lo sa cosa combinerò alla prossima luna piena?
Avete letto Stephen King, no?
Sono seduta su una vecchia panchina verde scuro davanti alla tomba di mio marito, a guardare quella lapide che mi dà sui nervi.
È una piccola e sobria lastra di pietra grezza con inciso solo il nome, “Örjan Wallin”, a caratteri austeri. Semplice, per non dire perentoria, proprio nel suo stile. Infatti, l’ha scelta lui facendo avere le sue disposizioni all’apposito archivio della Fonus, la principale agenzia di pompe funebri del paese, neanche a dirlo.
Soltanto una cosa del genere. Voglio dire, non era nemmeno malato.
So esattamente cosa intendeva comunicare con la sua lapide: la Morte è una Fase Perfettamente Naturale del Ciclo della Vita. Era biologo.
Una donna sola, affranta, con una vita sentimentale senza dubbio strana. Chi lo sa cosa combinerò alla prossima luna piena?
Avete letto Stephen King, no?
Sono seduta su una vecchia panchina verde scuro davanti alla tomba di mio marito, a guardare quella lapide che mi dà sui nervi.
È una piccola e sobria lastra di pietra grezza con inciso solo il nome, “Örjan Wallin”, a caratteri austeri. Semplice, per non dire perentoria, proprio nel suo stile. Infatti, l’ha scelta lui facendo avere le sue disposizioni all’apposito archivio della Fonus, la principale agenzia di pompe funebri del paese, neanche a dirlo.
Soltanto una cosa del genere. Voglio dire, non era nemmeno malato.
So esattamente cosa intendeva comunicare con la sua lapide: la Morte è una Fase Perfettamente Naturale del Ciclo della Vita. Era biologo.
Leggi QUI i primi due capitoli del libro
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