martedì 8 maggio 2012

RECENSIONE
Naomit72@, di Naomi Tolentinati



Naomit72@
Naomi Tolentinati


 


Editore: Comunication Project 
Pagine: brossura
Prezzo: 18,00 

LA TRAMA
Diario "sui generis" di pensieri e parole sull'universo femminile. 



LA RECENSIONE

Negli ultimi anni, spesi tra aNobii e Il Piacere di Leggere, di libri ne ho recensiti un bel po'. Eppure certe volte mi sento come se non fossi capace di mettere insieme le parole per giudicare una lettura, forse perché di fatto non sono in grado di giudicare quel libro.
Questo è uno di quei casi.


Ho accettato con entusiasmo la proposta di una gentilissima autrice che mi chiedeva di leggere il suo libro e di commentarlo, sicura che come al solito sarei riuscita a trovare le parole per spiegare quanto e perché quel libro mi fosse piaciuto oppure no.
Eppure, terminata la lettura, mi chiedo: Non mi è piaciuto? O forse non l'ho capito?


C'è da fare una premessa a questo proposito: io non amo i romanzi prettamente "femminili". Quelli che se li legge un ragazzo o un uomo gli viene l'orticaria e comincia a desiderare di sterminare tutte le donne sulla faccia della Terra.
Amo invece i romanzi con un'impronta femminile, che però potrebbero essere apprezzati anche degli uomini proprio perché in fondo prendono in giro le donne e non si prendono mai sul serio. Stefania Bertola e Barbara Fiorio sono autrici i cui libri rientrano proprio in quest'ultima categoria.


Con Naomit72@, invece, ho avuto l'impressione di entrare in un universo che, benché donna, sentivo io stessa estraneo.
Sarà che odio la moda, e che questo libro parla in grande misura di moda.
Sarà che non sono una di quelle persone che pensa che una donna senza tacchi sia un'offesa gravissima all'universo creato.
Sarà che non so cosa accidenti sia il tricot!


Insomma, ad ogni pagina di questo libro mi sentivo come un'aliena che cerca di capire un mondo sconosciuto e lontano anni luce dal mio modo di vivere.
Che cosa può fare un alieno in un caso come questo?
Cercare di capire quel mondo, farselo scivolare addosso, provare ad "indossarlo" come se fosse un vestito da adeguare al proprio corpo.
Ma cosa succede se un alieno con tentacoli e ventose cerca di indossare...che so...un tailleur (questo so cos'è!)??
Succede che, con tutta la buona volontà del mondo, il tailleur non gli entra.
Può solo stare lì a guardarlo, tentare di capirlo, arrivando addirittura ad apprezzarlo, magari. Ma rimarrà sempre una cosa che non fa per lui.
Ecco, questo libro per me è come un tailleur per un alieno coi tentacoli. 
Magari il tailleur è il più bel tailleur che si sia mai visto, ma è totalmente incompatibile con me.


Ed è un vero peccato perché tutto sommato ho colto il tentativo dell'autrice di fare ragionamenti seri ed intelligenti su tematiche comuni, sulla quotidianità così come sul senso della vita. L'ho visto, come si suol dire, con la coda dell'occhio. Ma non l'ho sentito

Magari è una mancanza mia, non so. Lascio il beneficio del dubbio proprio perché nelle mie recensioni non ho mai l'arroganza di elevarmi a giudice supremo.
Aspetto che qualcuno mi offra il suo punto di vista!







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