venerdì 16 settembre 2011

RECENSIONE:
"Cose da salvare in caso di incendio" di Haley Tanner




E pensare che le mie aspettative erano talmente alte che, nell'annunciare l'uscita di questo libro, avevo scritto, testuali parole: "gli ingredienti perchè questo sia un romanzo indimenticabile ci sono davvero tutti.."




Ebbene, col senno di poi devo ammettere che forse la frase sulla copertina “L’incantevole storia di un amore straordinario” mi avrebbe dovuto insospettire.
Quando anni fa fui attirata da un libro che si intitolava “Storia di un amore straordinario”, si rivelò un’emerita boiata. 
E anche questa volta l’espressione non ha portato bene.

Anche il titolo “Cose da salvare in caso di incendio”, misteriosamente saltato fuori dal ben più pragmatico (e sicuramente più pertinente) “Vaclav e Lena” , avrebbe dovuto accendere un campanello d’allarme. 
Ora capisco che il conturbante titolo stava lì per nascondere la miseria della storia contenuta all’interno del volume.

Il titolo italiano nasce infatti da un minuscolo episodio del libro, da una cosa da nulla. Insomma, avrebbero anche potuto chiamarlo “Borsch” (nome di un piatto russo nominato più e più volte nel libro), che almeno era un tema più ricorrente delle suddette cose da salvare eccetera eccetera.

Ma le cose di questo libro che si contendono il premio di bruttezza suprema del romanzo sono due:

1)  Il modo in cui l’autrice ha impostato e scritto il libro

2) L'odiosa protagonista

Partiamo dal punto 2.
Lena è la co-protagonista (insieme a Vaclav) del romanzo. 
Una minuscola ragazzina russa, priva di famiglia, di amore, usata e maltrattata da tutti. Un personaggio così dovrebbe fare subito simpatia…o forse pena…insomma, una delle due cose.
Invece è un esserino odioso e insignificante che vorresti ammazzare già a pagina due.
E in questo fantomatico amore straordinario, che ruolo ha Lena? Nessuno! 
Si limita ad essere il Calimero della situazione e a venire amata (in maniera del tutto passiva) da Vaclav, unico personaggio con un minimo di spessore psicologico del libro.
Uno si chiede come possa fare Vaclav ad amare una che, arrivata alla fine del libro, manco ha ancora capito di stare al mondo. 
Tutto ciò è un mistero.

Passiamo al punto 1.
Lo stile dell'autrice è tanto volutamente infantile, quanto irritante. 
La storia è permeata da un'atmosfera claustrofobica a tratti insostenibile, con tanto di dramma buttato dentro giusto per condire il tutto.

Da pagina 1 a pagina 135: noia noia noia
Pagine 137: forse succede qualcosa
Da pagina 140 a pagina 240: noia noia noia
Da pagina 243 a pagina 323: non-conclusione paradossale

Cosa rimane? Un titolo evocativo e una splendida copertina.





3 commenti:

  1. I miei complimenti più vivi vanno a chi ha ideato questa copertina e a chi ha saputo fare tanto marketing, dietro.Dietro cosa????? questo è ancora da capire:
    Assurdo, semplicemente assurdo.... pagine su pagine dove il lettore non fa altro che chiedersi: adesso arriva il bello, si ci siamo.. !!nulla di niente.
    In ogni caso il postino bussa soltanto una volta, il prossimo libro anche se ci fosse lo stesso bel marketing dietro non incanterà nessuno. In ogni caso bastava guardare attentamente la copertina nelle sue molteplici sfaccettature, un cestino della spazzatura nascondo dietro uno sfondo nero, la dice lunga.

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  2. Anch'io sono stata attratta dal titolo e dalla copertina di questo libro e poi ne avevo sentito parlare così bene che ho deciso di leggerlo.

    Purtroppo, devo dichiararmi d'accordo con te, Pamela, sul fatto che "Cose da salvare in caso di incendio" è di una noia mortale.

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  3. Eh si, vedo che sono tanti i delusi da questo romanzo...=( Peccato che la Longanesi deluda così, di solito pubblica libri davvero belli!

    LOL per il cestino della spazzatura premonitore!!! XD

    Ah, ne approfitto per chiedervi un favore: se siete anonimi, firmatevi!!! =) Così è più facile parlarci =)

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