Per la prima volta mi ritrovo a dover commentare un libro per bambini. Sembra banale dirlo, ma la cosa non è per nulla semplice! Così come non è per nulla semplice scrivere un libro per bambini, nonostante i pregiudizi in questo senso siano davvero molti.
Siamo abituati a pensare che i bambini siano persone semplici e in un certo senso “limitate”, e che per questo possano apprezzare anche cose non particolarmente sofisticate.
La realtà, però, è del tutto diversa. La storia per bambini non è più, al giorno d’oggi, la semplice “favoletta con la morale”, alla stregua di La volpe e l’uva e La cicala e la formica.
Scrivere una storia per bambini, oggi, vuol dire scrivere qualcosa di davvero complesso e stratificato, che possa parlare ad un pubblico che va diciamo dai 3 (se qualcuno si prende ancora la briga di leggere ai bambini) ai 10/11 anni. E dai 3 ai 10 anni ne cambiano di cose!
Come si fa quindi a parlare ad un pubblico così vasto? E’ un po’ la domanda che si sono fatti, immagino, i creatori film d’animazione che, da Pinocchio (quanto ho odiato quel film??) e Cenerentola, sono approdati al ben più attuale Shrek.
La risposta sembra quindi portare ad una soluzione che si chiama “ironia”.
Basta favole che parlano di saggezza popolare, di formichine che lavorano duro e vivono a lungo e di cicale che muoiono disperate perché non sono state oculate! Basta morali pesanti e storie strappalacrime! Oggi funziona l’ironia.
Ed è utilizzando proprio questo sottile espediente che Davide Nonino ha riscritto la storia di Cenerentola. Un versione decisamente più “plebea” del principesco originale, più dissacrante, e senza dubbio più divertente.
CenerOntola, detta Cene, principessa ante litteram, vive in un castello in affitto e porta praticissime ballerine amaranto al posto delle impraticabili scarpette di cristallo.
Corteggiata al principe Buzzurro, ha un solo vero amico: il Gatto con gli Stivali (che per motivi di copione diventa per qualche pagina il Gatto senza Stivali!).
Il mondo in cui vive Cenerontola è quindi spaventosamente simile a quello che ben conosciamo: non ci sono più balli ma concorsi di bellezza, la stampa è in mani corrotte e le principesse sulle copertine delle riviste sono ritoccate con la magia!!
Però ci sono anche ingredienti di fantasia: i porcelli possono nascere con le ali, gli animali parlano (anzi, nel caso del cavallo Vandalo NON parlano, e tutto ciò è incredibilmente disdicevole!) e la consigliera del regno è una gran farabutta che fa cose proibite per ottenere potere (ah, scusate, questo era uno degli ingredienti realistici!!).
Insomma, un’ambientazione deliziosa, perfettamente equilibrata tra mondo attuale e universo fiabesco.
Lo stile incalzante dell’autore ci accompagna attraverso le spericolate avventure di Cenerontola, che sogna di vincere il concorso “VERA Principessa”, se non altro per recuperare il suo castello ipotecato!
Personaggi irresistibili e situazioni divertentissime riescono ad incantare anche me, che i dieci anni li ho superati da ben tre lustri (ogni volta mi stupisco di quanto la parola “lustro” suggerisca un periodo di tempo ben più lungo di quanto non voglia dire nella realtà!!).
Una storia adorabile, condita con i bellissimi disegni di Simona Meisser, che ha tutti i requisiti per poter incantare non solo i bambini dai 3 ani 10 anni (e già non è poco!), ma anche gli adulti.
Consigliatissimo!