martedì 30 ottobre 2012

RECENSIONE
La stella nera di New York, di Libba Bray



La stella nera di New York 
Libba Bray

Editore: Fazi Lain
Pagine: 585, rilegato
Prezzo: 14,90 

LA TRAMA

New York City, 1926. I vetri dei grattacieli risplendono dei bagliori di mille feste animate da balli sfrenati a ritmo di charleston e dal tintinnio delle perle sui vestiti luccicanti. L'alcol scorre a fiumi nonostante i divieti e, a giudicare dall'effervescenza di Manhattan, il mondo sembra destinato a un futuro radioso. È qui che in seguito all'ennesima eccentricità viene spedita dai genitori l'irriverente Evie O'Neill, una ragazza dell'Ohio che non aspetta altro che tuffarsi tra le infinite possibilità offerte dalla metropoli. A ospitarla è lo zio Will, un professore, parente dei Fitzgerald, che dirige il Museo Americano del Folklore, delle Superstizioni e dell'Occulto, detto anche Musco del Brivido: un luogo magico dal fascino decadente, che custodisce nelle sue teche e tra i suoi bui corridoi le tracce del retroterra misterioso dell'America. Ma quando lo sfolgorio della città viene oscurato da una serie di delitti a sfondo esoterico, New York precipita in un vortice di paura ed Evie, che da subito assiste lo zio nella consulenza alla polizia, è chiamata a collaborare alle indagini, anche per quel suo dono di vedere il passato delle persone toccando un oggetto a loro appartenuto. Muovendosi tra fumosi jazz club e bassifondi urbani, scintillanti negozi e sale spettrali, la ragazza s'inoltrerà insieme a molti compagni di strada in un gorgo di eventi evocato dal passato, e che nel passato dovrà essere ricacciato, pena il sopravvento di un antico male oscuro.



LA RECENSIONE



Di Libba Bray ho amato moltissimo Una grande e terribile bellezza, ho apprezzato Angeli Ribelli e ho trovato incredibilmente noioso e prolisso La rivincita di Gemma.
La stella nera di New York contiene e unisce pregi e difetti di questa autrice, esattamente come la trilogia appena citata.
Da un lato l'ambientazione New York Anni '20 è meravigliosa. Perfetta la contrapposizione tra le atmosfere buie e misteriose del Museo del Brivido da una parte e le squillanti e folli notti di Manhattan dall'altra.
Riuscitissima la caratterizzazione della protagonista, Evie, perfettamente incarnata nella maschietta anni '20 con il suo carattere portato agli eccessi e il suo prepotente desiderio di emancipazione.
Bello anche il personaggio di Sam Lloyd, che tra tutti i personaggi maschili è quello che ho apprezzato maggiormente.
Come non apprezzare poi i dialoghi arguti, spesso veramente comici, che dimostrano tutta la sagacia e l'intelligenza dell'autrice e che aiutano a smorzare un po' le tematiche a volte decisamente pesanti (mi riferisco alle teorie esoteriche e religiose) del lato più noir del romanzo?

Ma veniamo alle note negative. Alla vista delle quasi 600 pagine avevo già intuito che i problemi di questo libro sarebbero stati gli stessi riscontrati in La rivincita di Gemma.
L'autrice scrive bene e cattura l'attenzione, ma essere prolissi senza far sbadigliare è un dono di pochi eletti (gli autori che ne sono capaci si contano davvero sulle dita di una mano), e pure quelli a volte inciampano in inutili digressioni.

Altro lato negativo, anche questo riscontrato in egual misura nella precedente trilogia, è la leggera disomogeneità tra le parti "realistiche" e quelle di fantasia.
Nella trilogia di Gemma la differenza saltava all'occhio: le parti che descrivevano la vita nella società ottocentesca erano perfette nella loro puntualità ed eleganza, mentre le parti ambientate nella dimensione magica presentavano maggiori lacune e spesso risultavano leggermente "immature".
Anche in La stella nera di New York Libba Bray dimostra una perfetta padronanza del "romanzo storico", ma rivela tutte le sue carenze sull'"urban fantasy".
Inoltre non mi ha entusiasmato particolarmente il personaggio cattivo, John il Malvagio, ma questa è una questione di gusto mio personale più che una critica oggettiva alla credibilità del personaggio.

Nel complesso un buon romanzo che riesce a mixare lo young adult e l'urban fantasy al più classico thriller e alla tematica esoterica.
Poteva essere di più, per il semplice fatto che da un'autrice brava come la Bray io mi aspetto di più.


5 commenti:

  1. Ciao Pamela, è un piacere leggerti di nuovo. Sono tornata per dirti che ho trovato questa recensione molto lucida e obiettiva, sono d'accordo anch'io che le parti reali sono più chiare e belle di quelle che parlano di magia e occultismo, tuttavia a me il libro è piaciuto così tanto che non sono riuscita a rimanere distaccata come te con recensione e giudizio. Brava, condivido tutto ^_^

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    1. Grazie carissima! ^^
      Mi fa davvero piacere che tu condivida il mio parere! Devo dire che con le stelline di aNobii sono stata un po' troppo severa: solo 3 stelline, che probabilmente rivaluterò..
      Ora vado a leggere la tua recensione ^^

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